Luglio 2022

La Botte più grande del mondo alla cantina Roberto Sarotto

La Botte più grande del mondo alla cantina Roberto Sarotto - Roberto Sarotto

Il GUINNESS WORLD RECORDS® alla cantina Roberto Sarotto di Neviglie

di Roberta Favrin

2 luglio 2022La Botte di rovere più grande del mondo è stata inaugurata sabato 2 luglio, nella cantina dell’azienda agricola Roberto Sarotto a Neviglie, nel cuore delle Langhe.

La cerimonia di certificazione del GUINNESS WORLD RECORDS® si è svolta in mattinata nella storica cantina della famiglia, alla presenza del giudice Pravin Patel proveniente da Londra, di autorità ed ospiti.

Realizzata in rovere di Slavonia dalla ditta G.&P. Garbellotto S.pA. di Conegliano Veneto, la botte è alta all’incirca 5,3 metri per un diametro di 4,70 metri e una profondità di 3,70 metri.

La messa in opera ha impegnato una decina di operai per due settimane.

La botte gigante dedicata “Ai Fondatori” custodisce la Riserva di Barolo dell’annata 2016

Capace di contenere 478 ettolitri di vino, la Botte inaugura la sua attività con il Barolo della vendemmia 2016, per giudizio unanime degli esperti una delle migliori degli ultimi anni.

L’evento di sabato 2 luglio completa il percorso di ristrutturazione e ampliamento della cantina che negli ultimi tre anni ha assorbito ingenti energie e risorse. Da anni all’avanguardia nell’utilizzo di tecnologie per l’efficienza ambientale e la sicurezza dei processi di vinificazione, la cantina di Roberto Sarotto è una delle realtà più innovative sul fronte della viticoltura e della vinificazione 4.0. (sistemi computerizzati di gestione dei processi di vinificazione con controllo e operatività da remoto).

La vendita contribuirà all’attività di ricerca contro il cancro dell’Istituto di Candiolo

Inserita nel nuovo reparto di affinamento, la Botte più grande del mondo è parte integrante di un progetto di solidarietà che impegna su più fronti la famiglia Sarotto.

La Riserva dei Fondatori contribuirà infatti ad alimentare la ricerca scientifica contro i tumori, tema che vede in prima fila Ivana Sarotto, sorella di Roberto, da molti anni ricercatrice all’Istituto di Candiolo.