Il Dolcetto e perché lo amiamo: storia e curiosità sul vitigno più popolare delle Langhe

Se dovessimo indicare un vino “ di stagione”, sarebbe sicuramente il nostro Dolcetto d’Alba, imbottigliato appena un mese fa dopo un breve periodo di affinamento. Il Dolcetto è uno dei prodotti emblematici della cultura contadina piemontese, che da sempre la gente della campagna produce nelle proprie cascine. Un vino umile che richiede poche risorse, ma che sa appagare tutti i palati.
Origine del vitigno
Il Dolcetto è considerato un vitigno autoctono del Piemonte, divenuto segno distintivo della zona delle Langhe. Le prime testimonianze ad oggi conosciute sul Dolcetto ci arrivano da un documento del comune di Dogliani (1593), anche se la storia del vitigno è sicuramente più antica. Può essere infatti che il Dolcetto sia arrivato della vicina Liguria attraverso le molte strade del sale che attraversavano le colline e che costituivano importanti vie di commercio. In uno di questi scambi, il Dolcetto, partito dalle coste liguri, è giunto nelle Langhe e si è diffuso poi in tutto il Piemonte.
“Dolce” solo di nome
Sull’origine del nome “dolcetto” sono nate diverse teorie. Secondo l’ipotesi prevalente l’appellativo della varietà deriva dall’elevata concentrazione zuccherina dell’uva, tanto che in passato era molto apprezzato per il consumo da tavola. Oltretutto, secondo altri esperti, tale denominazione deriva proprio dalla maturazione precoce dei grappoli che sono, infatti, i primi tra le varietà a bacca nera ad essere raccolti.
Una seconda teoria ritiene che il termine dosset, non sia riferito agli zuccheri, ma alla conformazione dolce e bassa delle colline tradizionalmente vocate alla coltivazione di questa particolare varietà.
Caratteristiche
L’uva Dolcetto è naturalmente ricca di tannini e bassa di acidità. Il mosto si distingue per il suo colore intenso, un rosso rubino con sfumature violacee.
Il Dolcetto è un vino estremamente versatile: viene solitamente bevuto giovane, ma in alcuni casi, se ben vinificato, si presta anche ad essere invecchiato fino a oltre sette-otto anni. Vino morbido, asciutto e equilibrato, dalla gradazione alcolica moderata. Il profumo è di frutti rossi, il gusto intenso con un tocco ammandorlato.
Con cosa lo abbiniamo?
Grazie alla sua leggerezza e il vago sentore amarognolo il nostro Dolcetto d’Alba “Angeli” a tavola si accompagna praticamente a tutto. Noi consigliamo sempre di abbinarlo con qualche chicca tipica della cucina piemontese, magari un bel tagliere di salumi e formaggi misti, degli agnolotti al plin, oppure con piatti più impegnativi come il bollito.
Curiosità
Il Dolcetto, grazie alla sua bassa acidità ed al suo marcato tannino, è stato oggetto di importanti studi in ambito di ampeloterapia, ossia la dieta curativa a base di uva che ha la capacità di liberare il nostro corpo dalle tossine.